Monday, January 19, 2009

Fratelli di Sangue, uscita la nuova edizione

La 'ndrangheta non ha certo l'immensa fama di Cosa Nostra o di gomorra. È stata spesso sottovalutata, declassata a fenomeno criminale minore, quasi folkloristico. Si impone all'attenzione dell'opinione pubblica solo in particolari momenti, come nell'estate 2007 quando le sonnolenti scalette dei telegiornali di Ferragosto furono sconvolte dalla strage di Duisburg, un feroce regolamento di conti, in cui morirono sei persone. Un'azione clamorosa che rivelò a tutti la capacità della 'ndrangheta di operare con spietata efficacia anche al di fuori dei propri confini. Cresciuta e rafforzatasi nel silenzio, l'antica "società di Montalbano" ha oggi  ramificazioni che raggiungono ogni regione italiana e i cinque continenti, può vantare rapporti con organizzazioni criminali e terroristiche straniere di primissimo piano ed è una dei principali responsabili dell'immenso fiume di cocaina che ha invaso le nostre città negli ultimi anno. La 'ndrangheta, di fatto, è presente in tutte le attività produttive, in tutti i settori cruciali, dall'edilizia alla sanità, dalla distribuzione alla gestione dei rifiuti. Il suo giro d'affari complessivo ammonterebbe per il 2007, a oltre 43 miliardi di euro. Un risultato che è il frutto di una straordinaria capacità di adattarsi a ogni esigenza del mercato, di coniugare tradizione e modernità. «Chi ancora pensa ai picciotti con coppola e lupara nelle campagne vive in un passato remoto», ci dicono Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, di certo i due massimi esperti mondiali di questa barbarica e spietata organizzazione criminale. «Oggi dietro i killer ci sono professionisti che riciclano denaro con raffinatezza manageriale e politici disposti a tutto, pur di rimanere abbarbicati al potere».
Questa evoluzione non ha cancellato, tuttavia, la presenza di antichi rituali, magari riadattati ma mai del tutto scomparsi. Una liturgia in cui convivono con disinvoltura san Michele Arcangelo e antenati mistici, improbabili richiami al Vangelo e alla religione cristiana e pittoreschi cerimoniali di iniziazione fondati sulla centralità del vincolo di "sangue". Un universo simbolico che ci può apparire bizzarro e sconclusionato, ma che è del tutto funzionale alla conservazione di un'identità da affermare in ogni luogo e in ogni occasione. Quella di Gratteri e Nicaso è una ricostruzione storica e ambientale che lascia senza parola per la completezza e la brutalità dell'universo criminale che racconta. Una ricostruzione che è anche un percorso, nello spazio e nel tempo, indispensabile per capire chi gestisce oggi davvero gli affari sporchi dentro e fuori i confini italiani.

1 comment:

Alberto Corbino said...

Egr. dott. Nicaso, ho pubblicato una recensione al libro Malapianta sul mio blog La buonaeconomia: http://​labuonaeconomia.wordpress.com/​2012/01/04/​la-malpianta-recensione/

La ringrazio per il suo lavoro